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Buone pratiche per la transizione digitale ed ecologica: il caso di GEI S.p.A

27
Mag 2022

Migliorare l’efficienza dei processi operativi attraverso l’implementazione di un PLC. È quanto ha fatto GEI S.p.A. nel lontano 2014, anticipando la corsa alla transizione digitale ed ecologica che oggi, nel 2022, impegna tutto il mondo dell’industria e dei servizi.  

In circa 7 anni, GEI ha risparmiato più del 40% del gas normalmente necessario alle operazioni di preriscaldo, mantenendo costante la capacità produttiva degli impianti. Tradotto in risultati più tangibili, la scelta di sostenibilità fatta da GEI significa 2,6 milioni di metri cubi di gas risparmiati, pari a oltre 2 milioni di Kg di CO2 e in atmosfera in meno oppure più di 20.000 alberi in più piantati in Italia. 

Risultati importanti per il Pianeta, che GEI ha cercato in virtù della sua precisa missione aziendale: “distribuire gas naturale con la massima efficacia ed efficienza, facendo dell’innovazione sostenibile il suo pilastro strategico”. 

Generare valore nel rispetto dell’ambiente e del territorio 

GEI non compra e non vende gas, ma è un attore fondamentale nel processo di distribuzione della materia prima energetica nelle case dei cittadini. Il core business, quindi è il dispacciamento, in piena sicurezza, del prezioso carburante. L’azienda, infatti, opera sulle reti gas, gestendone l’esercizio, la manutenzione, le emergenze e gli eventuali incidenti, in coordinamento con le autorità.  

L’operazione di transizione digitale ed ecologica portata a termine da GEI è emblematica e per questo va raccontata. Parlare di sostenibilità ambientale di un’azienda tecnica, che non interviene sui consumi degli utenti finali né sui prezzi del gas e non ha impatti diretti sull’ambiente in termini di inquinanti dimostra come la Responsabilità sociale possa essere messa in pratica da tutte le imprese. Ogni realtà aziendale dovrebbe fare ciò che può, per ricambiare il territorio che la ospita e per condividere gli stessi obiettivi con la società (di consumatori) a cui si rivolge.  

Transizione digitale ed ecologica: piccoli accorgimenti, grandi risultati 

Per comprendere come risparmiare gas in un’azienda che “si limita” a dispacciarlo, è necessario entrare nel merito dei processi. “Diversi anni fa abbiamo deciso di migliorare l’efficienza delle cabine di regolazione, progettando un intervento di cui siamo stati i precursori” spiega Dario Vairani, Responsabile Gestione Impianti GEI Reti Gas. “Va detto che quando il gas erogato da Snam arriva nei punti di ingresso dei Comuni viene preso in consegna dai dispacciatori, che, in primis, devono abbassarne la pressione. Infatti, i cittadini utilizzano gas a una pressione di 20 millibar.  

“Il gas entra nelle cabine REMI alla pressione di circa 60/70 bar, (normalmente chiamata “alta pressione”). GEI è chiamata a gestirne il salto fino a circa 3/4 bar (cd “media pressione”), prima di immetterlo nella rete di distribuzione cittadina” – prosegue l’ingegnere. “Ciò comporta un processo di forte raffreddamento del gas naturale, che deve essere preceduto da un suo riscaldamento”.  

Valorizzare delle criticità, primo passo verso la Transizione digitale ed ecologica 

Il gas consegnato da Snam arriva a una temperatura molto stabile (circa 7-8°C) sia in inverno che in estate, perché le tubature del gasdotto sono interrate e dunque al riparo da sbalzi termici. “Non possiamo raffreddare il gas partendo da 7-8°C, perché il processo porterebbe alla formazione di ghiaccio all’interno delle molecole di gas. Per questo motivo è necessario innalzare la temperatura del gas, prima della sua regolazione, per garantirsi un più ampio margine di manovra 

Il processo avviene facendo passare il gas in un circuito di preriscaldo nel quale fluisce acqua portata a temperatura attraverso una caldaia a gas. “È proprio su questo processo che abbiamo lavorato, implementando sensori di temperatura (del gas e dell’acqua) e sensori di portata e facendo confluire i dati in un dispositivo elettronico, specializzato nella gestione e controllo dei processi: un PLC. In questo modo, da 7 anni, regoliamo il set point e usiamo solo il gas strettamente necessario a gestire il riscaldamento in base ai reali parametri di portata, temperatura e pressione in entrata”, conclude Vairani. 

GEI, tra i primi operatori del settore a seguire quella strategia, ha posto così le solide basi della sua attuale transizione digitale ed ecologica. 

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